Revisione, non possiamo restare ancora tra color che son sospesi

Da wine2wine di Verona il ministro delle Politiche agricole

Gian Marco Centinaio ha annunciato la convocazione di

un Tavolo per l’internazionalizzazione dell’agroalimentare,

coinvolgendo i ministeri dello Sviluppo economico e degli

Esteri.

Una politica di aggregazione, con l’assunzione di responsabilità

decisionali da parte di tutti i ministeri competenti per sostenere

e promuovere il Made in Italy nel mondo, è quello che ci

vuole sul versante dell’internazionalizzazione, che ancora assicura

segnali di vitalità. Allo stesso tempo, la vitalità del ministro

Centinaio si sta manifestando nei rapporti internazionali e ci

auguriamo che porti risultati significativi anche per contrastare

l’etichetta a semaforo, abominio che ciclicamente ritorna secondo

una schema tipicamente schizofrenico e pericoloso per

il Made in Italy.

Come presidente delle imprese agromeccaniche e agricole,

che svolgono operazioni importantissime di terziarizzazione

dei servizi, di protezione del suolo e di raccolta delle produzioni

agricole, vorrei richiamare l’attenzione del ministro Centinaio

anche su altre questioni, altrettanto rilevanti, che concorrono

al processo di rafforzamento del settore primario. Non possiamo

continuare a porre i soggetti che operano in agricoltura

secondo regole differenti, con approcci superficiali e senza una

visione strategica ad ampio raggio.

Come organizzazione di rappresentanza di imprese agromeccaniche

e agricole, impegnate quotidianamente a introdurre

innovazioni da applicare concretamente in campo, non possiamo

non sollecitare il ministro ad aprire un dialogo costruttivo

con tutti i soggetti della filiera. Gli obiettivi sono comuni,

perché siamo certi che non vi sia un solo interlocutore che non

sia proteso alla crescita del Made in Italy e a sostenere buone

pratiche di coltivazione e allevamento. Secondo i dati pubblicati

da Eurostat nei giorni scorsi, il valore della produzione

agricola in Italia è cresciuto del 2,2% in più rispetto al 2016, raggiungendo

i 55,1 miliardi di euro. Un segnale in chiaroscuro, in

verità. L’Italia è sì cresciuta, ma ha avuto infatti un trend peggiore

rispetto a tutte le grandi economie agricole del continente:

il valore della produzione totale è aumentato del 6,2% in Ue,

dell’8,6% in Germania, del 4,5% in Spagna, del 3,2% in Francia

e del 2,2% in Italia. Con questi numeri diventa indispensabile

ragionare in maniera fluida, anche per rafforzare il proprio peso

in chiave negoziale in Europa, dove nei prossimi mesi si riscriverà

il futuro della Politica agricola comune. Siamo sempre più

convinti che, come si stanno consolidando i segnali positivi nel

settore del riso, dove potrebbe essere applicata una clausola

di salvaguardia per la produzione comunitaria per difenderla

dall’invasione di materia prima proveniente dal Sud Est Asiatico,

così si potrebbe ottenere qualche agevolazione in più per

un modello di agricoltura che non può non dirsi vincente e

apprezzato nel mondo.

Ci permettiamo in questa sorta di letterina natalizia al ministro

Centinaio di richiamare l’attenzione del Mipaaft sul tema della

revisione delle macchine agricole. Non possiamo rimanere oltremodo

“tra color che son sospesi”, per citare Dante Alighieri.

In ballo ci sono le sorti di quasi 700.000 veicoli su scala nazionale

prossimi a revisione obbligatoria. Su questo fronte Cai ha

siglato un accordo con Unacma, l’Unione dei dealer di macchine

agricole, per sostenere la Rete delle officine certificate,

nell’ottica di poter contare su interventi qualificanti per il settore

e in linea con quello che dovrebbe essere l’obiettivo della

revisione: incrementare la sicurezza sul lavoro, avere macchine

più efficienti e meno inquinanti. Qualora la finalità fosse di

natura finanziaria, per tradursi cioè in un ulteriore balzello per

agricoltori e agromeccanici, saremmo davvero fuori strada.

L’innovazione è stata protagonista a Eima International e ha

permesso anche alle imprese agromeccaniche di essere al centro

dell’attenzione. La strada da percorrere è questa. Del futuro

e del ruolo della meccanizzazione agricola in Italia dibatteremo

anche il prossimo 15 dicembre al Contoterzista Day, ospiti della

Maschio Gaspardo, un’altra realtà leader del settore, che è al

servizio dei protagonisti della crescita in agricoltura. Approfitto

di questi spazi per augurare buon lavoro al nuovo presidente di

Coldiretti, Ettore Prandini, e ringraziare Roberto Moncalvo, che

resterà comunque in giunta e continuerà a rappresentare Coldiretti

nelle sedi internazionali come vicepresidente del Copa.

Puntiamo a condividere progetti per la crescita della meccanizzazione

agricola sostenibile e siamo pronti a rafforzare il dialogo

con chiunque abbia a cuore il futuro dell’agricoltura.

Un pensiero da parte di Cai alle vittime del maltempo e ai territori

che in queste settimane sono stati devastati da eventi climatici

catastrofici. Come organizzazione abbiamo messo a disposizione

le nostre imprese e abbiamo voluto aprire un conto

corrente per raccogliere fondi. Ricordiamo l’Iban (IT79 X 05034

11750 000000005338 - Banco Bpm) e la causale (contributo

danni maltempo autunno 2018). Siamo abituati a prenderci

cura del territorio. Continueremo a farlo.

• Gianni Dalla Bernardina

Presidente CAI