Pubblicato
![](http://caiagromec.it/sites/unima.it/files/styles/medium/public/field/image/gdb_15.png?itok=53RZNOMX)
Da wine2wine di Verona il ministro delle Politiche agricole
Gian Marco Centinaio ha annunciato la convocazione di
un Tavolo per l’internazionalizzazione dell’agroalimentare,
coinvolgendo i ministeri dello Sviluppo economico e degli
Esteri.
Una politica di aggregazione, con l’assunzione di responsabilità
decisionali da parte di tutti i ministeri competenti per sostenere
e promuovere il Made in Italy nel mondo, è quello che ci
vuole sul versante dell’internazionalizzazione, che ancora assicura
segnali di vitalità. Allo stesso tempo, la vitalità del ministro
Centinaio si sta manifestando nei rapporti internazionali e ci
auguriamo che porti risultati significativi anche per contrastare
l’etichetta a semaforo, abominio che ciclicamente ritorna secondo
una schema tipicamente schizofrenico e pericoloso per
il Made in Italy.
Come presidente delle imprese agromeccaniche e agricole,
che svolgono operazioni importantissime di terziarizzazione
dei servizi, di protezione del suolo e di raccolta delle produzioni
agricole, vorrei richiamare l’attenzione del ministro Centinaio
anche su altre questioni, altrettanto rilevanti, che concorrono
al processo di rafforzamento del settore primario. Non possiamo
continuare a porre i soggetti che operano in agricoltura
secondo regole differenti, con approcci superficiali e senza una
visione strategica ad ampio raggio.
Come organizzazione di rappresentanza di imprese agromeccaniche
e agricole, impegnate quotidianamente a introdurre
innovazioni da applicare concretamente in campo, non possiamo
non sollecitare il ministro ad aprire un dialogo costruttivo
con tutti i soggetti della filiera. Gli obiettivi sono comuni,
perché siamo certi che non vi sia un solo interlocutore che non
sia proteso alla crescita del Made in Italy e a sostenere buone
pratiche di coltivazione e allevamento. Secondo i dati pubblicati
da Eurostat nei giorni scorsi, il valore della produzione
agricola in Italia è cresciuto del 2,2% in più rispetto al 2016, raggiungendo
i 55,1 miliardi di euro. Un segnale in chiaroscuro, in
verità. L’Italia è sì cresciuta, ma ha avuto infatti un trend peggiore
rispetto a tutte le grandi economie agricole del continente:
il valore della produzione totale è aumentato del 6,2% in Ue,
dell’8,6% in Germania, del 4,5% in Spagna, del 3,2% in Francia
e del 2,2% in Italia. Con questi numeri diventa indispensabile
ragionare in maniera fluida, anche per rafforzare il proprio peso
in chiave negoziale in Europa, dove nei prossimi mesi si riscriverà
il futuro della Politica agricola comune. Siamo sempre più
convinti che, come si stanno consolidando i segnali positivi nel
settore del riso, dove potrebbe essere applicata una clausola
di salvaguardia per la produzione comunitaria per difenderla
dall’invasione di materia prima proveniente dal Sud Est Asiatico,
così si potrebbe ottenere qualche agevolazione in più per
un modello di agricoltura che non può non dirsi vincente e
apprezzato nel mondo.
Ci permettiamo in questa sorta di letterina natalizia al ministro
Centinaio di richiamare l’attenzione del Mipaaft sul tema della
revisione delle macchine agricole. Non possiamo rimanere oltremodo
“tra color che son sospesi”, per citare Dante Alighieri.
In ballo ci sono le sorti di quasi 700.000 veicoli su scala nazionale
prossimi a revisione obbligatoria. Su questo fronte Cai ha
siglato un accordo con Unacma, l’Unione dei dealer di macchine
agricole, per sostenere la Rete delle officine certificate,
nell’ottica di poter contare su interventi qualificanti per il settore
e in linea con quello che dovrebbe essere l’obiettivo della
revisione: incrementare la sicurezza sul lavoro, avere macchine
più efficienti e meno inquinanti. Qualora la finalità fosse di
natura finanziaria, per tradursi cioè in un ulteriore balzello per
agricoltori e agromeccanici, saremmo davvero fuori strada.
L’innovazione è stata protagonista a Eima International e ha
permesso anche alle imprese agromeccaniche di essere al centro
dell’attenzione. La strada da percorrere è questa. Del futuro
e del ruolo della meccanizzazione agricola in Italia dibatteremo
anche il prossimo 15 dicembre al Contoterzista Day, ospiti della
Maschio Gaspardo, un’altra realtà leader del settore, che è al
servizio dei protagonisti della crescita in agricoltura. Approfitto
di questi spazi per augurare buon lavoro al nuovo presidente di
Coldiretti, Ettore Prandini, e ringraziare Roberto Moncalvo, che
resterà comunque in giunta e continuerà a rappresentare Coldiretti
nelle sedi internazionali come vicepresidente del Copa.
Puntiamo a condividere progetti per la crescita della meccanizzazione
agricola sostenibile e siamo pronti a rafforzare il dialogo
con chiunque abbia a cuore il futuro dell’agricoltura.
Un pensiero da parte di Cai alle vittime del maltempo e ai territori
che in queste settimane sono stati devastati da eventi climatici
catastrofici. Come organizzazione abbiamo messo a disposizione
le nostre imprese e abbiamo voluto aprire un conto
corrente per raccogliere fondi. Ricordiamo l’Iban (IT79 X 05034
11750 000000005338 - Banco Bpm) e la causale (contributo
danni maltempo autunno 2018). Siamo abituati a prenderci
cura del territorio. Continueremo a farlo.
• Gianni Dalla Bernardina
Presidente CAI