UNIMA E CONFAI FINALMENTE INSIEME UN ESEMPIO PER TUTTO IL MONDO AGRICOLO

Con le assemblee di Unima e Confai, che si terranno a

fine mese a Milano Marittima (Ra), si chiude un percorso

iniziato presso il Ministero delle Politiche Agricole il 5

dicembre 2013, con la firma del primo protocollo d’intesa fra le

organizzazioni di rappresentanza delle imprese agromeccaniche.

Una data importante perché concludeva, sotto gli auspici

delle massime istituzioni, una divisione che aveva contribuito a

ritardare i risultati dell’azione sindacale a favore della categoria.

Oggi, è vero, siamo ancora impegnati sul duplice fronte del riconoscimento

giuridico della categoria, con il disegno di legge

già presentato – unitariamente – al Parlamento, e su quello

dell’accesso ai Piani regionali di sviluppo rurale, a suo tempo

bloccato dal veto “inspiegabile” imposto da un alto funzionario

della Commissione europea. Due processi diversi, che però

sono accomunati da un modo nuovo di far intendere cosa rappresenti

il contoterzismo: non un fenomeno di terziarizzazione

dell’agricoltura, con possibili connotazioni negative, ma un elemento

che è da anni parte integrante di razionalizzazione del

processo produttivo agricolo.

L’azione svolta dal Coordinamento Agromeccanici Italiani in

questi quarantadue mesi di rinnovata attività unitaria ha prodotto

innumerevoli risultati di immagine e di presenza nelle

istituzioni, ma soprattutto il Libro Bianco sul futuro dell’agricoltura

italiana. Documenti validi e concreti che il ministro Martina

ha letto e compreso: l’effetto immediato è stata l’inclusione

delle imprese agromeccaniche fra i beneficiari del “Progetto

Industria 4.0” con cui l’esecutivo mira a rilanciare la produzione

nei settori più portati ad innovare e a sconfiggere la crisi.

Grazie agli incentivi fiscali per l’innovazione – i cosiddetti ammortamenti

maggiorati – già dalla prossima dichiarazione dei

redditi le imprese agromeccaniche potranno iniziare a goderne

i frutti, con una percentuale complessiva di intervento che,

a fine ammortamento, si rivelerà analoga, se non superiore,

alla contribuzione diretta offerta dai bandi dei Psr. Un primo

effetto di queste agevolazioni è già stato registrato dalle statistiche

di Federunacoma sull’andamento delle nuove immatricolazioni

di macchine agricole, che testimonia la volontà della

categoria di mantenersi sempre all’avanguardia nel processo

di diffusione dell’innovazione. Risultati come questi, tuttavia,

sono stati resi possibili grazie alla nostra rinnovata unità sul

piano sindacale: Unima e Confai hanno saputo comprendere

l’amara lezione della divisione e, fattone tesoro, sono state

capaci di ricucire e riallacciare i rapporti reciproci per il bene

della categoria.

Le giornate del 26 e 27 maggio presenteranno quindi un evento

di grande importanza, non solo per il contoterzismo agricolo,

ma per tutto il panorama sindacale nazionale, mostrando

che – se lo si vuole veramente – l’unità sindacale è davvero a

portata di mano, e che questo vale per tutti.

• Silvano Ramadori

Presidente UNIMA