ELEZIONI: CAIAGROMEC E SVILUPPO AGRICOLTURA

Comunicato n. 
35/2022

(Roma, 20 settembre) Si stanno concludendo gli incontri dell’Associazione degli agromeccanici con i candidati di tutti i territori per le elezioni di domenica. Iniziativa fondamentale che mette al centro del mondo agricolo i servizi di supporto all’agricoltura italiana per affrontare con efficacia le sfide dei prossimi anni. Un’attenzione particolare è focalizzata sulle nuove tecnologie, sulla meccanizzazione avanzata, sulla riduzione dell’impatto ambientale dell’attività agricola, sugli accordi di filiera inclusivi.

È necessario fare un salto di qualità che permetta di guidare i cambiamenti epocali che si stanno evidenziando con una grande rapidità, come attestano i primi dati dell’ultimo censimento agricolo.

La Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani – CAI Agromec riunisce sul territorio nazionale oltre 15.000 imprese agromeccaniche, attive su una superficie agricola utilizzata di oltre 6,4 milioni di ettari, che per le principali operazioni colturali arrivano a gestire oltre il 90% della raccolta meccanizzata con le trebbiature, il 65% delle semine ed il 75% della difesa fitosanitaria, oltre ad essere il primo riferimento in meccanizzazione 4.0 sia per macchine ed attrezzature che per la gestione dei dati tecnici.

Le ultime annate agrarie, ed in particolare questa che stiamo concludendo, manifestano criticità molto gravi come l’incremento folle dei costi di produzione, le difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e delle parti di ricambio, a cui si aggiungono le variabili dovute ai cambiamenti climatici, che mettono a rischio i redditi delle aziende.

“Gli agromeccanici stanno rivestendo un ruolo sempre più centrale nello sviluppo del mondo agricolo – sottolinea il presidente dei contoterzisti agricoli Gianni Dalla Bernardina - sia per la possibilità di razionalizzare le attività di coltivazione ma anche perché forniscono sempre più servizi avanzati, puntuali o fino ad arrivare alla gestione aziendale agricola nel suo complesso, che permettono una maggior sostenibilità alle imprese agricole e anche una maggior applicazione della tecnologia su larga scala, a beneficio del comparto e se si vuole anche della società civile tutta con maggiori possibilità di tracciabilità delle produzioni, miglioramento delle qualità intrinseche delle stesse e minor impatto dell’attività antropica sull’ambiente”.

Gli argomenti prioritari posti all'attenzione della politica riguardano sei temi fondamentali:

  1. definire il profilo giuridico dell’imprenditore agromeccanico in agricoltura per evitare difficoltà di accesso ad agevolazioni e norme specifiche
  2. istituire un albo nazionale degli agromeccanici che qualifichi le imprese e ne attesti la professionalità (come già hanno fatto Lombardia ed Emilia Romagna),
  3. includere a pieno titolo come beneficiarie le aziende agromeccaniche delle provvidenze comunitarie almeno sulla meccanizzazione e sull’innovazione,
  4. inserire definitivamente in tutti i progetti di filiera le imprese agromeccaniche, ove risulti  compatibile con le rispettive finalità;
  5. aumentare la concertazione con la rappresentanza di categoria per gli effetti benefici che le imprese agromeccaniche possono avere su ambiente, sviluppo sostenibile e integrazione della tecnologia applicata al miglioramento delle lavorazioni/coltivazioni/produzioni e quindi alla redditività;
  6. proroga al 2023 del credito d'imposta al 40% per le macchine/attrezzature 4.0, per non interrompere il processo di implementazione di tecnologia e innovazione al sistema agricolo.