Cai lancia l’ipotesi dell’Albo degli Agromeccanici

Comunicato n. 

(Roma, 4 dicembre 2020) “Il Contoterzista Day anche quest’anno è stata l’occasione per approfondire i temi cari alla filiera, a partire dall’innovazione fino alla transizione verde di cui il Green Deal è promotore. L’organizzazione digitale è stata impeccabile, grazie a Edagricole, e ‘evento è stato l’occasione di approfondire l’argomento dell’Albo degli Agromeccanici, fortemente sostenuto da Cai con l’intento di qualificare il sistema agroalimentare, far progredire la Blockchain e sostenere la professionalità delle imprese agromeccaniche che si riconoscono nella politica del nostro sindacato”.

È il commento del presidente di Cai, Gianni Dalla Bernardina, alla luce delle nuove tendenze emerse nel corso del Contoterzista Day, momento di approfondimento all’interno della filiera primaria e con le istituzioni organizzato da Edagricole.

“L’istituzione dell’Albo delle imprese agromeccaniche permetterà di circoscrivere con precisione il contoterzismo, portando alla luce tutte le sue numerose componenti, comprese quelle che, operando in regime di connessione con l’attività agricola, sono sostanzialmente sconosciute – ha spiegato il vicepresidente di Cai, Sandro Cappellini -. La proposta dell’Albo, inoltre, è tesa ad offrire alle imprese agricole uno strumento qualificato per un accesso ancor più agevole e razionale all’offerta di servizi agromeccanici, scoraggiando il mercato sommerso, che vede attualmente, anche nel nostro caso, un certo numero di operatori non professionali offrire servizi agromeccanici di scarsa qualità e in dubbie condizioni di sicurezza, basandosi unicamente sul prezzo, anche conseguenza del particolare regime fiscale del settore agricolo, a tutto discapito di quei tanto citati progetti a tutela dell’ambiente”.

L’Albo delle imprese agromeccaniche. Secondo Cai, nel costituendo Albo dovrebbero essere iscritti e ricompresi – con le dovute distinzioni - tutti i soggetti che a vario titolo svolgono attività agromeccanica ai sensi dell’art. 5 del decreto legislativo n. 99 del 2004.

Tali soggetti potranno appartenere ad una delle seguenti tre categorie: imprenditori professionali che esercitino l’attività agromeccanica a titolo principale, dedicandovi più del 50% del proprio tempo e ricavandone più del 50% del proprio reddito; imprenditori che esercitino l’attività agromeccanica come attività secondaria rispetto ad un’attività di tipo agricolo, artigianale o industriale; imprenditori che esercitino l’attività agromeccanica in un rapporto di connessione con l’attività agricola principale.

Alle prime due categorie, secondo Cai, dovranno essere riconosciute tutte le agevolazioni, presenti e future, attribuite alle imprese agricole in qualità di soggetti operanti a pieno titolo nel settore agricolo.

Nel corso dell’evento, in particolare, è stato ribadito dal professor Angelo Frascarelli, economista agrario dell’Università di Perugia, il ruolo centrale del contoterzismo professionale per la crescita in agricoltura in una fase di transizione ecologica e di richiesta di qualità delle produzioni, sicurezza alimentare, incremento della produttività e maggiore redditività.

Se le tecnologie padroneggiate in via pressoché esclusiva dalle imprese agromeccaniche possono facilitare la nuova dimensione dell’agricoltura digitale e la diffusione dell’Internet of Things, come spiegato dal professor Michele Pisante dell’Università di Teramo, prospettive interessanti si affacciano anche sul fronte della nuova Politica agricola comune, in via di definizione, che sarà applicata a partire dal gennaio 2023, come ricordato da Giuseppe Blasi del ministero delle Politiche agricole.

Servizio Stampa CAI

Roberto Guidotti                                                                                Matteo Bernardelli

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