TAGLIO AL GASOLIO PER SALVARE I PATRONATI

Comunicato n. 
170

 

 
 

 

Comunicato stampa n. 170 del 1° dicembre 2014

 

TAGLIO DEL GASOLIO AGRICOLO PER SALVARE I PATRONATI

 

L’approvazione dell’emendamento, presentato dall’On. Mauro Guerra alla Camera, ha sostituito l’incremento dell’accisa sul gasolio agricolo del 4,5% proposto dal Governo, introducendo un taglio lineare che sottrae al settore agricolo oltre 400 milioni di litri di carburante ad accisa ridotta.

Un provvedimento nato con lo scopo – in sé meritorio – di sostenere gli Enti di patronato, per i quali la riduzione dei finanziamenti pubblici si riduce dagli iniziali 150 milioni agli attuali 75, che verrà però interamente pagato dagli agricoltori.

Il taglio lineare sulle assegnazioni di gasolio agricolo (pari al 10% nel 2013 ed al 15% nel 2014) aveva costretto le imprese più dinamiche ad acquistare gasolio ad accisa piena in misura corrispondente alle riduzioni sui quantitativi assegnati: con la nuova legge di “Stabilità”, la riduzione per l’anno 2015 giunge addirittura al 23%.

Questo significa che, per ogni litro di gasolio complessivamente assegnabile, quasi un quarto del carburante dovrà essere acquistato presso la rete di distribuzione stradale, con un maggior costo di oltre 11 centesimi di euro per la sola accisa.

Secondo il Presidente di UNIMA, Silvano Ramadori, l’obbligo di acquistare gasolio per autotrazione, in luogo di quello agevolato, comporterà un aggravio di costi per il settore agricolo di oltre 200 milioni di euro.

La versione originaria del disegno di legge “Stabilità” prevedeva un semplice incremento dell’accisa, che avrebbe comportato un minore aggravio per il settore primario, pari a circa 50 milioni, consentendo però di usufruire dell’intera assegnazione di gasolio agevolato, evitando così l’acquisto di gasolio ad accisa piena.

Non si tratta quindi, ha concluso Ramadori, di un intervento indolore, come ha frettolosamente commentato qualche esponente politico, ma di una grave penalizzazione che colpisce indiscriminatamente tutto il settore primario, già duramente provato da fattori contingenti e da una politica che antepone la logica dell’immediato ad una precisa strategia di sviluppo.

Ufficio Stampa UNIMA

 

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