INCONTRO SULL'AGRICOLTURA CONSERVATIVA

Comunicato n. 
159

 

Comunicato  n. 159 del 31 ottobre 2014

INCONTRO TECNICO SULL'AGRICOLTURA CONSERVATIVA

Il 30 ottobre, presso il Tecnopolo di Reggio Emilia, si è svolto un incontro tecnico, organizzato dalla Regione Emilia Romagna, dal Centro Ricerche Produzioni Animali (CRPA) e dall’AIGACoS, dedicato alle tecniche di agricoltura conservativa ed alle opportunità offerte dal PSR 2015-2020.

Dopo il saluto del presidente del CRPA, Giuseppe Veneri e la presentazione del programma da parte moderatore Giorgio Poggioli della Regione Emilia Romagna – DG Agricoltura, si sono succedute le diverse relazioni.

Vincenzo Tabaglio, dell’Università Cattolica di Piacenza ha spiegato il concetto di agricoltura conservativa, illustrandone motivazioni e prospettive, e sottolineando come tale tecnica debba essere gestita su scala territoriale, chiamando in causa il contoterzismo e le reti d'impresa.

Mauro Grandi (agricoltore e ricercatore di AIGACoS) ha svolto diverse considerazioni tecniche incentrate soprattutto sulla scelta della seminatrice da sodo e sulle regolazioni in funzione delle condizioni del terreno.

Francesca Staffilani del servizio geologico regionale ha spiegato le relazioni fra l’impiego corretto della sostanza organica e la capacità del terreno di trattenere l’anidride carbonica, ormai ritenuta un fattore importante dei cambiamenti climatici.

Alberto Lugoboni della Regione Lombardia ha presentato le finalità, i contenuti ed i primi risultati del Progetto LIFE Help Soil, attivato nei PSR nelle 5 regioni della pianura padano-veneta.

Paolo Mantovi del CRPA ha illustrato le esperienze condotte ed i risultati conseguiti dal Centro sul tema dell’agricoltura conservativa, evidenziando in particolare una resa economica analoga rispetto al modello convenzionale.

Alberto Cavallini, agricoltore di Consandolo (FE) ha osservato che è auspicabile che tutte le aziende, anche di limitata estensione, possano applicare le tecniche conservative: per questo ha suggerito di creare reti d’impresa fra agricoltori e contoterzisti.

Il tecnico di Unima, Roberto Guidotti, ha osservato che i cantieri proposti non possono essere ammortizzati che su vaste estensioni e richiedono la presenza delle imprese agromeccaniche, che però numerose Regioni hanno “dimenticato” in sede di redazione dei piani di sviluppo rurale, pur rientrando fra i possibili beneficiari previsti dai regolamenti comunitari.

Il rappresentante della regione Emilia Romagna, Giorgio Poggioli, ha ammesso di non conoscere le motivazioni dell'esclusione delle imprese agromeccaniche dal PSR, promettendo che si sarebbe personalmente impegnato per portare nuovamente la proposta alla D.G. Agricoltura, in considerazione del ruolo che il contoterzismo può svolgere per la diffusione delle nuove tecnologie.

Ufficio Stampa UNIMA

 

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