CONCLUSA A VITTORIA (RG) IL CONVEGNO SU FINANZIAMENTO, SCELTA E ACQUISTO DELLE MACCHINE AGRICOLE. - n.

Comunicato n. 

[jst] Era presente tutta la filiera del mercato della meccanizzazione agricola al convegno organizzato da UNIMA, UNACMA ed ENAMA sul tema “Finanziamenti per le imprese agricole, scelta e acquisto di macchine ed attrezzature” in occasione della XXVI edizione di AGREM a Vittoria (RG). Il convegno, coordinato e moderato da [b]Sandro Liberatori, direttore Enama[/b], è stato aperto dai cortesi saluti di [b]Salvatore Di Falco, Presidente Fiera EMAIA[/b] e [b]Giuseppe Nicosia, Sindaco della Città di Vittoria[/b] ed è entrato nel vivo con l’intervento del prof.[b] Giampaolo Schillaci, del Dipartimento di Ingegneria Agraria dell’Università di Catania[/b], che ha presentato le caratteristiche aziendali e le dotazioni di mezzi tecnici nel distretto orticolo del Sud-Est sottolineando l’eterogeneità delle colture e gli obiettivi che il distretto si è posto: innovazione; contenimento dei costi di produzione; valorizzare delle produzioni; sicurezza degli alimenti e sicurezza ambientale, in particolare nella ricerca di qualità ambientale anche nello spazio urbano. Partendo da un monitoraggio sull’utilizzo delle ricorse irrigue, Schillaci ha concluso riportando i risultati di un monitoraggio effettuato su un campione di 10 aziende agricole, circa 3000 ettari coltivati a carote e patate, che dimostrano come spesso le macchine non siano scelte con il giusto criterio, utilizzate al meglio, rinnovate o manutenute a dovere e non sempre rispecchino gli standard di sicurezza previsti. Prendendo le mosse dalla realtà del territorio ibleo, il tema dell’acquisto delle giuste macchine è stato sviluppato su scala regionale e nazionale da [b]Salvatore Bracco, associato di Economia Agraria all’Università di Catania[/b], che ha esposto le opportunità del “sostegno pubblico a favore della meccanizzazione delle imprese agricole”. A conclusione di un’attenta disamina che ha riguardato le dinamiche aziendali nel determinare come obiettivi principali dell’impresa agricola la massimizzazione del profitto e la riduzione dei costi, Bracco ha sostenuto che l’utilizzo di mezzi tecnologicamente avanzati può essere una valida soluzione, ma che i costi per la loro introduzione nei cicli produttivi divengono sostanzialmente insostenibili dalle aziende agricole in assenza di finanziamenti o agevolazioni. Il tema dei finanziamenti è stato approfondito da [b]Francesco Alongi, dell’ispettorato provinciale dell’Agricoltura in rappresentanza del Dipartimento interventi strutturali della Regione[/b], che ha trattato degli strumenti a sostegno degli investimenti, previsti nella misura 1.2.1 del PSR. Una valida alternativa all’acquisto dei mezzi da parte degli agricoltori è stata unanimemente riconosciuta nel ricorso al contoterzismo. [b]Francesco Torrisi, dell’ufficio tecnico di Unima,[/b] ha sottolineato come per un’azienda agricola fare ricorso al contoterzismo significhi sostanzialmente “esternalizzare” alcune operazioni del processo produttivo ad altre imprese specializzate in grado di offrire, tracciabilità dei processi di coltivazione, professionalità e tecnologie d’avanguardia a tariffe competitive, eliminando la necessità di acquistare direttamente macchinari difficilmente ammortizzabili e svincolando risorse utili all’impresa stessa per altri investimenti e incrementandone la flessibilità. «[i]Un incremento del processo di terziarizzazione[/i] – ha evidenziatoTorrisi –[i] significa di riflesso un incremento della gamma di servizi offerti e lo sviluppo di una nuova economia di scala legata anche a maggior possibilità di accesso a settori legati alle prospettive della PAC in tema di tutela ambientale, come quello delle bioenergie. Il superamento del limite degli investimenti in tecnologie può aprire all’agricoltore la strada per innovazioni del prodotto e fungere, a livello sociale, da antidoto alla marginalizzazione e all’esodo dalle campagne, favorendo la permanenza della residenzialità rurale. Il comparto agromeccanico nazionale conta oggi circa 8.000 imprese professionali e 40.000 addetti, con interventi su 10 milioni di ettari per un totale di circa 3.700.000 giornate di lavoro. Da soli, gli agromeccanici movimentano più del 30% del mercato di macchine e attrezzature agricole e svolgono in media oltre il 60% delle operazioni meccanizzate, con picchi che superano il 90% in ambiti particolari, come quello della raccolta dei cereali[/i]». Numeri importanti che potrebbero divenire ancora più significativi se UNIMA riuscisse finalmente a ottenere il tanto richiesto riconoscimento normativo della categoria. Sul tema del riconoscimento degli agromeccanici si è soffermato anche [b]Aproniano Tassinari, presidente di UNIMA[/b], che ha sottolineato come questo sua un tassello fondamentale per giungere a poter certificare il lavoro che essi svolgono per conto dell’agricoltore; una certificazione indispensabile per la qualificazione dell’intera filiera. «[i]Nell’ambito del mercato[/i], ha dichiarato Tassinari, [i]è fondamentale rafforzare la collaborazione già in atto tra costruttori, venditori e utilizzatori, potenziando il dialogo e le iniziative comuni, in particolare quelle che riguardano la formazione degli operatori in campi specifici come quello della distribuzione degli agrofarmaci, ma potenziare anche il dialogo con le istituzioni a tutti i livelli, partner indispensabili per pianificare una comune strategia che si dimostri valida per affrontare un futuro in cui la validità dei processi dovrà supplire alla carenza di superfici[/i]». Dello stesso avviso [b]Paolo Comune, coordinatore dei servizi tecnici UNACMA,[/b] che parlato delle difficoltà anche del settore commerciale sottolineando la mutua necessità di tutte le componenti della filiera e [b]Guglielmo Carlini, vicepresidente ENAMA e presidente UNACMA[/b]. “[i]Importante il contesto e la collaborazione[/i] – ha sostenuto Carlini -[i] tra tutti gli enti della meccanizzazione agricola. Caldeggiamo una spinta istituzionale e risposte politiche verso al produzione di nuove tecnologie in agricoltura. Abbiamo un parco macchine obsoleto che ha bisogno di essere rinnovato. Il decreto legge sulla rottamazione? Non ci sono già più fondi, e il mercato delle macchine sta toccando il 30% in meno rispetto allo scorso anno[/i]». «[i]ENAMA[/i] – ha dichiarato Liberatori chiudendo i lavori -[i] è la casa al cui interno risiede la filiera della meccanizzazione agricola. Sotto lo stesso tetto ci sono i costruttori delle macchine, gli utilizzatori e il mondo del commercio e saremo ben lieti di contribuire in ogni modo allo sviluppo di un dialogo tra le nostre componenti che possa portare all’identificazione di soluzioni e sbocchi per questo periodo nero, ma anche a una crescita generale di tutti i componenti della filiera e, quindi, della filiera stessa[/i]».[/jst]

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