6/2002 Ancora una volta le imprese agromeccaniche sono state escluse dalle decisioni governative in materia agricola - - - n.3/2002

Dopo la legge di orientamento anche la finanziaria dimentica una parte sostanziosa del settore primario. L'Unima in una lettera inviata al presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi, al vicepresidente Gianfranco Fini, al ministro dell'Economia Giulio Tremonti e al titolare del ministero delle Politiche agricole Giovanni Alemanno, si rammarica per l'esclusione delle imprese agromeccaniche dal pacchetto di agevolazioni previste dall'articolo 60 della Finanziaria 2002. La norma ha infatti esteso alle aziende agricole, situate su tutto il territorio nazionale, la possibilità di usufruire del "credito d'imposta" già previsto dall'art. 8 della L. n. 388/00 per le sole zone svantaggiate. L'Unima ricorda che se l'intento del legislatore è quello di incentivare gli investimenti anche nel settore primario, garantendo una significativa e generalizzata agevolazione fiscale alle aziende agricole che, non rientrando fra i soggetti produttori di reddito d'impresa, non possono usufruire della detassazione già concessa dalla Legge n.383/01 (Tremonti bis), rimane tuttavia scoperta un'ampia parte di soggetti, come quelli agromeccanici. La filiera agricola è, sottolinea l'Unima nella missiva, più composita e fra le figure imprenditoriali che la compongono, spicca quella dell'agromeccanico, il cui ruolo è di primaria importanza proprio per consentire alle aziende agricole di produrre a costi competitivi. La categoria dei contoterzisti necessità pertanto più di ogni altra di beneficiare di identici sostegni finanziari per investire in macchine ed attrezzature nella maggior parte costose e ad alto contenuto tecnologico. Per tutto questo l'associazione auspica l'emanazione di un provvedimento correttivo e un incontro con i vertici governativi per esporre le aspettative della categoria per poter proficuamente operare a beneficio di tutta l'agricoltura italiana.