27/01AGROMECCANICI UN SETTORE FONDAMENTALE PER LO SVILUPPO DELLA FUTURA AGRICOLTURA - n.27/2001

Trattori, mietitrebbie e attrezzature a elevata tecnologia compongono il parco macchine delle imprese agromeccaniche europee. Aziende guidate da professionisti, i contoterzisti, in grado di fornire agli agricoltori i mezzi e l'esperienza indispensabili per rimanere al passo con i tempi. La fotografia del settore, un mondo che affonda le radici nell'agricoltura ed è componente essenziale per l'evoluzione dell'intero sistema agro-alimentare, è emersa da un'indagine svolta su 150 imprese agromeccaniche europee dal Ceettar, confederazione dei contoterzisti europei su sollecitazione della Commissione Ue. Il quadro che ne scaturisce è quello di un mondo in costante evoluzione sia nella dimensione aziendale sia in quella economica. Oltre 12 imprese su cento sono state create prima degli anni '50, ma accanto a questi pionieri figura un gran numero di aziende, più di un quarto, nate negli anni '70. E si tratta perlopiù di aziende condotte da giovani imprenditori. L'età media dei titolari delle aziende è di 48 anni. I contoterzisti italiani, insieme ai belgi e agli svedesi, risultano tuttavia i più ‘anziani', e con i loro 54 anni di media contribuiscono ad innalzare la media europea. Matricole sono invece gli operatori olandesi con soli 43 anni. I risultati dell'indagine del Ceettar mostrano inoltre che i contoterzisti intervistati per il 36% possiedono un'impresa di medie dimensioni (6- 10 dipendenti) o essere artigiani, mentre quelle grandi, con, oltre 10 dipendenti, sono il 28%. In Italia predominano le aziende artigianali (28%), un valore superiore rispetto a tutti gli altri Paesi. Le grandi aziende agromeccaniche hanno invece trovato più spazio in Francia (27%) mentre quelle di media dimensione risultano essere le più diffuse in Germania (23%). Accanto alle attività tradizionali agricole, che rappresentano oltre l'86% dei servizi offerti dai contoterzisti, si sono notevolmente sviluppate nel corso degli ultimi anni anche quelle di carattere ambientale legate alle attività di sviluppo rurale e fondiario, e una parte sostanziosa dei lavori è destinata alla concimazione e al recupero e trattamento dei liquami zootecnici. Altre voci consistenti nell'attività dei contoterzisti sono quelle legate alla messa in sicurezza dei prodotti e ai lavori di trasporto. Di conseguenza sta cambiando anche il portafoglio dei clienti. La parte del leone spetta naturalmente agli agricoltori, seguiti imprese di lavori pubblici e collettività locali, proprietari fondiari e imprese per i lavori stradali. E risulta anche in forte espansione l'attività degli agromeccanici anche nel campo del settore saccarifero. Il fatturato medio del 1999 del campione esaminato è stato di poco meno di 1 milione di euro, circa 1,9 miliardi di lire. Le aziende italiane intervistate rappresentano un fatturato medio di poco più di 351mila euro, circa 680 milioni. I maggiori fatturati sono stati registrati dalle imprese di medie dimensioni seguiti da quelle artigianali. Sono i contoterzisti tedeschi quelli che hanno fatto registrare le cifre più alte più di 1.600mila euro ( più di 3 miliardi) seguiti da quelli olandesi con circa 1.300mila euro (2,5 miliardi). Anche il fatturato secondo per attività produttiva risente del tipo di clientela. Quella agricola produce un giro d'affari pari a 91mila euro seguita da quella del recupero e distribuzione dei liquami, concimi e fertilizzanti. Al quarto posto l'attività svolta per i proprietari terrieri ed enti locali. Il valore del parco macchine del 1999 per le aziende intervistate era in media si 130mila euro, più di 250 milioni. L'intervista ha comunque messo in luce che tutte le aziende selezione hanno una forte esigenza di una formazione professionale sia per gli imprenditori sia per i dipendenti soprattutto per i campi relativi alle nuove esigenze della politica ambientale, ai nuovi orientamenti della Pac per una più incisiva e moderna diversificazione dell'attività della categoria.