19/01 LEGGE DI ORIENTAMENTO: UNIMA OFFRE - AL MINISTRO GIOVANNI ALEMANNO LA SUA ESPERIENZA - PER UNA NUOVA VERIFICA DEL PROVVEDIMENTO - - n.19/2001

Comunicato n. 

Mentre l'agricoltura sui campi si avvia verso il riposo, quella della politica riprende il suo pieno ritmo nei palazzi pubblici e le questioni lasciate in sospeso sul ‘campo' riprendono il loro corso. Prima tra tutte la nuova "Legge di Orientamento agricolo", alla quale UNIMA sta guardando con grande attenzione, avendo la stessa coinvolto il comparto agromeccanico. UNIMA oggi torna a chiedere al ministro delle Politiche agricole, una verifica sulle nuove disposizioni, proponendosi come interlocutore ai tavoli di consultazione, in quanto soggetto attivo e di pari dignità, per contribuire ad apportare alla suddetta Legge, le ventilate correzioni necessarie affinché possa essere veramente uno strumento innovativo e moderno per "far crescere l'agricoltura". In un documento, consegnato personalmente dal Vice Presidente UNIMA, Sandro Cappellini, al ministro Giovanni Alemanno, l'associazione illustra le problematiche che preoccupano gli agromeccanici e le proposte per una nuova definizione del ruolo della categoria all'interno del decreto. Nel documento, UNIMA chiede inoltre un incontro con il ministro dell'Agricoltura per esporgli le principali problematiche che interessano gli operatori del comparto. UNIMA ricorda ai vertici di via XX settembre che una eventuale non corretta applicazione dell'attuale formulazione legislativa creerebbe una palese disparità di trattamento con una conseguente pesante alterazione della concorrenza, una dequalificazione professionale della categoria, ripercussioni negative nei confronti delle stesse aziende agricole e dell'industria che produce macchine ed attrezzature agricole. Per questi motivi l'Unione ribadisce che la giusta interpretazione della "Legge di Orientamento agricolo" avvalorata anche dal parere di eminenti giuristi, porta alla conclusione che l'operatore agromeccanico, sia che svolga attività di servizi a terzi in maniera esclusiva che contestualmente a quella di coltivazione di un fondo, riveste a pieno titolo la qualifica di imprenditore agricolo.

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