11/2002 56a ASSEMBLEA ANNUALE UNIMA - n.11

Comunicato n. 

Più di 20.000 imprese impegnate nelle principali colture agricole al fianco di oltre 1 milione di aziende agricole. E' la fotografia della moderna impresa agromeccanica, una categoria insostituibile per il ruolo svolto all'interno del settore agricolo ma che non trova ancora la giusta attenzione da parte del legislatore. È questa la riflessione lanciata dall'Assemblea annuale dell'Unima. La disattenzione da parte delle istituzioni trova conferma nel momento in cui il Parlamento si appresta, ha dichiarato il presidente dell'Unima Giuseppe Torchio aprendo l'assise, a "varare le nuove regole per orientare e modernizzare l'agricoltura, e non capisce che il terziario agricolo ne rappresenta ormai un fattore strutturale". I primi dati ufficiosi del 5° Censimento agricolo mostrano intanto un cambiamento della struttura del settore primario che mette in luce un calo del numero delle aziende e un aumento del ricorso ai servizi esterni per meglio coniugare flessibilità e redditività. Per restare al passo con i tempi i conterzisti hanno intensamente rinnovato il loro parco meccanico. I dati provvisori del 2001 attribuiscono, agli agromeccanici una quota di poco superiore del 25% dell'intero giro di affari, nonostante che le previsioni Unacoma sui dati di vendita indichino un decremento di poco meno del 7% per le trattrici e del 12% circa per le grandi operatrici semoventi, con punte del 15% per le mietitrebbiatrici. Un risultato peraltro conseguito senza l'aiuto di linee di credito pubblico dedicate al comparto agromeccanico. Il peso economico del settore cammina di pari passo anche con l'incremento degli investimenti. Nel 2001 le imprese di meccanizzazione agricola hanno realizzato un volume d'affari complessivo di circa 3.000 milioni di euro, con un incremento del 5% rispetto all'anno precedente Il nuovo scenario che potrebbe aprirsi con la verifica di medio temine della Pac attraverso i ventilati cali dei premi soprattutto per quelle coltivazioni che vedono l'intervento diretto dei contoterzisti, richiede che tutta la categoria si impegni in nuovi interventi. Non solamente prestazioni ad alto contenuto tecnologico e professionale ma incrementare le fasi e le funzioni legate allo stoccaggio, conservazione, trasformazione e commercializzazione delle produzioni. "Per facilitare questo ruolo del contoterzismo agricolo, è assolutamente indispensabile - ricordato il presidente Torchio - che il legislatore consideri l'attività agromeccanica fortemente integrata nel settore primario e, come tale, proprio per garantire la competitività del comparto e, quindi, quella dei propri committenti, possa essere gravata da costi di gestione almeno in equilibrio con quelli delle aziende agricole". Ma purtroppo nella scorsa come in questa legislatura non è stata data alcuna risposta alla realizzazione di una specifica disciplina giuridica dell'attività agromeccanica. L'Unima pur essendosi battuta per questo riconoscimento non ha trovato il giusto appoggio neanche in alcune organizzazioni agricole. L'attività dell'associazione nel corso dell'ultimo anno è stata fortemente condizionata anche dalle problematiche come la concessione dei carburanti agricoli agevolati, le regole sulla circolazione stradale dei mezzi agricoli e l'adeguamento delle attrezzature ai requisiti di sicurezza. Per quanto riguarda il problema dei carburanti agricoli Torchio ha ricordato che "le nostre istanze hanno condotto a modificare e migliorare le procedure e le modalità di concessione del gasolio agevolato. Tuttavia pur essendo stato cancellato l'obbligo di segnalare preventivamente i nominativi dei propri committenti, siamo ancora in attesa - ha proseguito - che il ministero delle Finanze riveda l'obbligo di allegare le fatture delle lavorazioni effettuate alla dichiarazione annuale dei consumi. Una situazione che contrasta con la legge fiscale in tema di fatturazione che invece prevede l'emissione dei documenti contabili per cassa e non per competenza."

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