CAI Agromec porta i “numeri” e le richieste dei contoterzisti alla Camera dei Deputati

Comunicato n. 
4/2023

CAI Agromec porta i “numeri” e le richieste dei contoterzisti alla Camera dei Deputati
Questa mattina il presidente Gianni Dalla Bernardina e i vicepresidenti Gianluca Ravizza e Michele Pedriali
sono stati auditi in via ufficiale dalla Commissione Agricoltura della Camera
(Roma, 24 gennaio 2023). I numeri e soprattutto le esigenze del settore agromeccanico, vero e proprio
pilastro per l’agricoltura italiana ed europea, sono stati i temi esposti da CAI Agromec (l’organizzazione
sindacale che rappresenta l’80% delle 18.000 imprese agromeccaniche italiane) all’audizione svoltasi questa
mattina alla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati.
A causa delle loro dimensioni ridotte (11 ettari di superficie l’estensione media, contro i 52 della Francia) le
aziende agricole italiane non sono in grado di fare grandi investimenti nella meccanizzazione agricola. Ecco
perché il supporto delle imprese agromeccaniche è fondamentale affinché l’agricoltura italiana aumenti la
propria competitività e raggiunga gli impegnativi obiettivi ambientali fissati nella nuova Pac. E’ inoltre
importante garantire elevati standard di sicurezza per gli operatori, così come è essenziale che questo tipo
di attività sia riconosciuta a tutti gli effetti come agricola e non artigianale, al contrario di quanto invece
avviene oggi. Queste sono le tesi esposte durante l’audizione nella XIII Commissione Agricoltura dal
presidente di Cai Agromec Gianni Dalla Bernardina, in rappresenta che svolgono il 70% delle lavorazioni
meccaniche con punte del 90% per semine e raccolta.
«Oggi le imprese agromeccaniche possono utilizzare il gasolio agricolo e i dipendenti sono inquadrati nel
regime previdenziale del settore primario – ha spiegato Dalla Bernardina – ma bisogna risolvere il problema
di base: siamo considerati artigiani, dobbiamo diventare imprenditori agricoli a tutti gli effetti, perché
questa situazione ci crea parecchi problemi. Un esempio? Durante la pandemia l’attività agricola non si è
fermata ma alcuni agromeccanici si sono visti sequestrare le macchine. Tra l’altro – ha specificato il
presidente di Cai Agromec – questo passaggio di status non avrebbe costi per lo Stato».
«Difficilmente le aziende agricole riusciranno a soddisfare le richieste dell’Ue in fatto di riduzione
dell’impatto ambientale ma anche di rese per ettaro senza gli agromeccanici – ha ribadito il vicepresidente
vicario Gianluca Ravizza – perché i contoterzisti sono specializzati nell’utilizzo di macchine sempre più
tecnologiche e sofisticate. Oggi siamo inquadrati come meri fornitori di servizi – ha fatto notare ai deputati
componenti della Commissione - ma in realtà condividiamo con gli agricoltori il rischio d’impresa, perché se
una coltura non arriva a fine ciclo per un’avversità atmosferica, l’agromeccanico non esegue il lavoro di
raccolta. Tuttavia, oggi non abbiamo accesso a nessuno strumento di gestione del rischio».
Il vicepresidente Michele Pedriali, ha evidenziato i benefici dell’innovazione e della 4.0 degli agromeccanici
sulle aziende agricole che favorisce uno sviluppo molto più veloce e sostenibile e ha presentato alcune
proposte di legge che possano inserire a pieno titolo i contoterzisti nelle filiere agricole, come l’albo
nazionale degli agromeccanici, oggi presente solo in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. Altra richiesta:
oggi il codice attività degli agromeccanici non è tra quelli che possono usufruire dei fondi Pnrr per la
meccanizzazione agricola.
Tutti i deputati presenti hanno mostrato di condividere le ragioni di Cai Agromec. Davide Bergamini (Lega)
ha sottolineato l’importanza di valorizzare l’albo degli agromeccanici. «È evidente il contributo
indispensabile alla meccanizzazione e innovazione portato dagli agromeccanici», ha detto Cristina Almici
(Fdi). Marco Cerreto (Fdi) ha aggiunto: «È necessario armonizzare le norme per valorizzare la realtà
dell’imprenditore agromeccanico». Stefano Vaccari (Pd) ha rilevato: «Condivido l’importanza di portare
avanti l’istituzione di un albo specifico degli agromeccanici».
Nel concludere i lavori, il presidente della Commissione Agricoltura, Mirco Carloni, ha evidenziato come il
lavoro della Commissione sia difendere l’agricoltura in tutte le sue forme e quindi sia necessario dare una
risposta alle esigenze del modo agromeccanico.
Ufficio stampa CAI Agromec,
Marco Pederzoli (tel. 335.6659785)